L'agenzia di rating internazionale Fitch critica lo scudo fiscale varato dal Governo italiano: «utile» nel breve periodo, rischia di rivelarsi «dannoso» nel lungo termine. «Lo scudo», afferma Brian Coulton, responsabile per i rating europei di Fitch, a margine dei lavori dell'Fmi a Istanbul, «aiuterà il deficit ma siamo un po' delusi dalla scelta di usare questa misura di nuovo».
Secondo Coulton, «la ripetizione dei condoni mina la fiducia dei contribuenti e non incoraggia la cultura del pagamento delle tasse». Per questo l'analista si dice «preoccupato per gli effetti di medio termine» e sottolinea che lo scudo «non è una risposta fiscale ottimale» per un Paese che «ha problemi soprattutto sul versante della spesa». Al contrario, osserva, «può avere effetti dannosi nel lungo periodo sebbene possa rivelarsi utile e portare euro nel breve». Anche il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, conclude Coulton, «ha perso un po' di credibilità su questo perchè aveva detto che non si sarebbe ripetuto».
Secondo capitolo. Una volta partita la ripresa e consolidata la crescita, il Governo italiano dovrà far ripartire gli sforzi di consolidamento dei conti pubblici e di riforma. Fitch ha confermato un paio di settimane fa il rating italiano a 'AA-' con outlook stabile. Durante la crisi, il Governo italiano «ha riconosciuto realisticamente i problemi di bilancio e le misure di sostegno approvate erano quelle possibili visti i margini di manovra». Per Coulton, «è una buona cosa che abbia avuto questo approccio responsabile». Nel frattempo, i piani di risanamento «sono stati sospesi e questo va bene per un paio di anni. Dopo il 2010, una volta consolidata la ripresa, gli sforzi di risanamento devono essere rafforzati e ci deve essere nel frattempo almeno una dichiarazione di intenti in questo senso».